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"Lerici oggi è migliorata, ma è solo l'inizio...", intervista a Leonardo Paoletti In evidenza

di Doris Fresco- A pochi giorni dalle elezioni amministrative abbiamo posto alcune domande al candidato sindaco Leonardo Paoletti (Per Lerici e i suoi Borghi).

Siamo agli sgoccioli di una campagna elettorale estiva, tanto breve quanto complicata. A Lerici Leonardo Paoletti, avvocato di 56 anni, è in corsa per il suo secondo mandato da sindaco con lo slogan 'Per completare il percorso'; dopo un primo quinquennio caratterizzato da grandi opere si è ricandidato presentando una lista all'insegna della continuità, inserendo qualche elemento nuovo. Anche a lui abbiamo posto alcune domande.  

Iniziamo con un bilancio dei cinque anni da sindaco: è soddisfatto del lavoro fatto fino a qui? Secondo lei Lerici è cambiata in meglio rispetto a cinque anni fa?

Sono pienamente soddisfatto del lavoro svolto, che ha permesso alla mia Amministrazione di entrare nella storia di questo Comune, realizzando opere e iniziative per la scuola, per la famiglia e per il turismo che rappresentano una pietra miliare per la vita della comunità lericina.

Lerici oggi è migliorata ma è solo l'inizio di ciò che potrebbe essere fatto nei prossimi 5 anni, facendo del nostro territorio un luogo ad alta vivibilità.

Sempre parlando dei cinque anni trascorsi, molto spesso lei ha detto di aver portato a termine tutti i punti del suo programma: tante opere pubbliche e tanti progetti. Qual è il più importante, quello che, anche se non venisse rieletto, è più orgoglioso di aver portato a compimento?

Non esiste un'opera, a mio modo di vedere, che abbia per me un'importanza superiore alle altre, in quanto tutto ciò che abbiamo realizzato era necessario e promesso da decenni. Se dovessi sceglierne una, direi però il campo da calcio di Falconara. Quell’opera serve ai giovani, alle nostre realtà associative e, con la sua realizzazione, è stata colmata una grave ingiustizia. Basti pensare che il costo del campo da calcio equivale a una stagione di canoni che oggi incassiamo dalle nostre spiagge. Per venti anni le precedenti amministrazioni hanno sottratto ai nostri ragazzi l'opportunità di fare sport in una struttura degna della loro voglia di giocare.

Pensando al futuro, nel suo nuovo programma spiccano altre importanti opere pubbliche che vorreste realizzare: Lerici non rischia di andare incontro a cinque anni di “cantiere aperto”?

Non esiste, nel nostro programma, un cantiere che duri 5 anni. Se ce ne saranno molti è perché si sta recuperando il tempo perso da chi, negli anni, ha dimenticato gli impegni assunti, facendo politica solo per interesse personale.

La critica che più spesso le viene contestata è di voler ‘snaturare Lerici’ e di volerla rendere uguale ad altri “non luoghi”, con porticcioli turistici tutti uguali e piazze tutte uguali. Come risponde?

E' una critica strumentale e, per capirlo, è sufficiente fare il confronto con il modo in cui Vara vede la marina di San Terenzo. E' sotto gli occhi di tutti: ho pubblicato sui social la foto del loro progetto e quanto abbiamo realizzato noi. Abbiamo riportato il paese di San Terenzo alle sue origini. Stessa cosa è successa per piazza Cesare Battisti. Ricordo che san Terenzo e Lerici non hanno piazze medievali ma riempimenti in terra. Oggi a San Terenzo, come a Lerici, le protagoniste sono tornate a essere le facciate dei nostri palazzi liguri e i colori del nostro cielo.

Quanto ai pontili, se il riferimento è alle Lerici senza gavitelli e ai panfili degli anni '50, posso comprendere la contrarietà a realizzare i pontili. Se invece il riferimento è la distesa di gavitelli e di barche che oggi caratterizzano la nostra rada. l'installazione dei pontili rappresenta una grande risultato soprattutto sotto il profilo della tutela del nostro paesaggio, riducendo di ben 10mila mq l’area interessata dall’occupazione delle barche che, grazie ai pontili, avranno una disposizione più razionale e compatta all'interno della diga di protezione.

Certamente Lerici porta il peso di una politica scellerata di gestione del territorio e di interventi di privati che lo hanno snaturato, cancellandone la storia sia culturale che ambientale. L’impegno parte da qui. Un impegno che ho portato avanti fin dal 1992, nel nostro consiglio comunale: La mia storia politica a Lerici mi ha permesso di conoscere i problemi presenti ma anche i personaggi che ruotano, e hanno ruotato, attorno a tanti interessi e che ancora oggi sono presenti in prima persona o dietro alle liste che si stanno proponendo in mia alternativa.

Io resto un cittadino che crede nel nostro territorio, nella nostra comunità e che difende gli interessi veri che altri, negli anni, hanno soffocato. Per questo chiedo il voto ai lericini, perché nel 2015 a Lerici, con la mia elezione, c'è stata una rivoluzione. C’è però ancora molto da fare, sia in termini di realizzazione che di costruzione di una diga a chi vuole tornare a gestire interessi personali.

Anche per questa tornata elettorale ha scelto di non affiancarsi a nessun simbolo politico ed in effetti nei cinque anni trascorsi non ha mai toccato temi di politica nazionale. Nel corso di questa campagna elettorale però si è ribadita la connotazione di destra della sua lista: rivendica questa connotazione? Come mai ha scelto di tenere fuori i partiti?

È una domanda che non comprendo, perché la mia connotazione è prettamente civica. Questi cinque anni di amministrazione hanno dimostrato che ho fatto guerra ai sistemi di potere, dal sistema di gestione delle spiagge a Iren, ho aperto culturalmente al mondo della sinistra, ho acquistato il Fodo insieme ad Anpi, ho dato un importante sostegno economico a grandi intellettuali di indiscusso valore e sicuramente non di destra, come Angelo Tonelli.

Sono tutt’altro che un conservatore, anzi ho fatto quei cambiamenti che la cittadinanza, di ogni colore, auspicava da anni a Lerici, mentre dall'altra parte si è giocato solo veleno, puntando addirittura ancora alla divisione politica e partitica. Il mio rapporto con i partiti è invece di massima apertura verso chi intende sostenere le mie scelte, senza però aspettarsi nulla in cambio. Nessuna lottizzazione, nessuna spartizione del potere con i partiti. Mie sono le responsabilità delle scelte, miei gli oneri e gli onori della carica di sindaco.


Cliccate qui sotto per leggere le interviste agli altri due candidati sindaco di Lerici:
Giovanni Agnellini
Roberto Vara

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