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1961, fu alla Spezia il primo incontro nazionale tra operai e studenti In evidenza

Secondo Giorgio Pagano solo partendo da fatti accaduti all'inizio degli anni Sessanta si può capire il Sessantotto.

Foto di repertorio Foto di repertorio

 

Il primo Volume del libro di Giorgio Pagano e Maria Cristina Mirabello “Un mondo nuovo, una speranza appena nata. Gli anni Sessanta alla Spezia ed in provincia”, intitolato “Dai moti del 1960 al Maggio 1968”, è stato presentato con successo anche alla Casa del popolo di Montaretto. Giorgio Pagano ha dialogato con Adastro Bonarini e con molti dei partecipanti.

Pagano ha spiegato perché il libro parte dal 1960:
“Solo risalendo alla ‘rottura storica’ del 1960, alle lotte operaie dei primi anni Sessanta, al Concilio Vaticano Secondo, alle lotte contro il colonialismo, alla Beat generation e a un ricchissimo patrimonio culturale si può comprendere la ‘rottura storica’ del 1968-1969. Il 1968-1969 non è un fiore che nasce nel deserto, non è un’esplosione repentina. Fu il frutto di un’incubazione e di una maturazione durate anni”.

Pagano ha raccontato che alla Spezia ci furono, nel 1961, la prima grande lotta operaia, quella del Muggiano, per il salario, i diritti, la salute, e, subito dopo, il primo incontro nazionale tra operai e studenti:

“Per dieci anni, in città, non si era più visto uno sciopero. La manifestazione degli operai del Muggiano passò in piazza Verdi, al canto dell’’Inno dei lavoratori’. Una ragazza del Liceo Classico Costa, Valeria, ne fu colpita e scrisse una lettera a un giornale. Un testo molto bello, che fu alla radice della prima riunione, in Italia, tra studenti e operai. Si tenne l’8 giugno 1961 ed ebbe un risalto nazionale. I mali comuni furono individuati nella mancanza di libertà e di democrazia e nella struttura classista della società e della scuola. Temi che ritroveremo nel Sessantotto”.

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